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Monday, 23 June 2014

Italian legends.3. THE PRINCE WHO MARRIED A FROG


The article comes in English and Italian




THE PRINCE WHO MARRIED A FROG 



Once upon a time there was a King who had three sons who were old enough to
marry. To avoid rivalry on the choice of the wives, he said: “Sling a stone as far as you can, it will fall where you will take your wives. 

The three sons took the slings and shot. The oldest boy slung the stone and it arrived on the roof of a bakery and he had the bakeress.The second boy slung and the stone arrived at a weaver's house. The youngest son's stone landed in a ditch.
As soon as they pulled, everyone rushed off to bring the ring to his own  girlfriend.
The oldest son found a young girl nice and soft like a cake, the middle brother found a fair and thin girl, while the youngest, looking carefully in that ditch, saw nothing but a frog.
They returned to the king to tell about their girlfriends.
“ Now - said the King – who has the best wife will inherit the Kingdom. Let the evidence” and he gave each of them some hemp in order to have it back in three days spun by their girlfriends to see who was the best spinner.
The sons went to their girlfriends and urged them to spin accurately: the smallest, highly embarrassed, the hemp in hand, went off the side of the ditch and began to call: 

“Frog! Frog!”
“Who is calling me?”
“Your love who loves you not”
“If you love me not, you will love me when you see me beautiful”.
And the frog jumped out of the water on a leaf.
The King's son gave her the hemp and said he'd pick it up spun in three days time.
After three days the two brothers anxiously hastened to the bakeress and the weaver to withdraw the hemp. The baker had done a good job, but the weaver – it was her job – it seemed she had spun silk. And the youngest? He went to the ditch: 

“Frog! Frog!”
“Who is calling me?”
“Your love who loves you not”
“If you love me not, you will love me when you see me beautiful”.
She jumped on a leaf,  a walnut in her mouth.
He was somewhat embarrassed to go to his father with a walnut while the brothers brought spun hemp, but he took heart and went.
The King, who had already looked accurately the handwork of the bakeress and the weaver, opened the nut of the youngest, meanwhile the brothers were laughing.
Once opened the nut,  a cloth came out, that looked so thin like a spider web, and, pulling it out, it never finished, and all the throne room was invaded. “ But this linen never ends!” said the Kin, and, as soon as he said these words, the linen ended. 

The father, just at the thought of having a frog as a queen, would not accept the idea.
Three puppies were born to his favourite hunting dog and he gave them to his three sons: “Take them to your girlfriends and come back to pick them up in a
month: the better breeder will be the queen”.
After a month the dog of the bakeress had become a big, fat, massive, eating all that bread; the weaver's dog kept on short rations, became a hungry hound. The youngest son came in with a little box, the King opened the box and came out a beribboned poodle, groomed and perfumed, that stood on its hind legs and could do military exercises and numeracy. And the King said:” No doubt, my youngest son will be the king and queen will be the frog”. 

The wedding was set, for all three brothers on the same day.
The two brothers went to fetch their brides on garlanded carriages drawn by four horses, and the brides got on with feathers and jewels.
The youngest boy went to the ditch, where the frog was waiting in a carriage made of a fig leaf drawn by four snails. 

They set out: he went on, and the snails followed, pulling the leaf with the frog. Every now and then he stopped and waited, and once he fell asleep.
When he awoke, had stopped in front of him a golden carriage, upholstered in velvet, with two white horses and inside was a girl as beautiful as the sun with an emerald green dress. 

“Who are you?” said the youngest son.
“I'm the frog”, and since he did not want to believe, she opened a box where there was a fig leaf, the frog skin and four snails shells.
“I was a princess turned into a frog. If a King's son would agree to marry me without knowing that I was beautiful, I would have taken the human form”.
The older sons were consumed with envy, and the King, who was overjoyed, said that he who was not even able to choose his wife did not deserve the crown.
The King and Queen became the youngest boy and his bride.
(ITALO CALVINO)

IL PRINCIPE CHE SPOSO' UNA RANA 

C'era una volta un Re che aveva tre figli in età da prender moglie. Perché non sorgessero rivalità sulla scelta delle tre spose, disse: - Tirate con la fionda più lontano che potete: dove cadrà la pietra là  prenderete moglie. 

I tre figli presero le fionde e tirarono. Il più grande tirò e la pietra arrivo sul tetto di un Forno ed egli ebbe la fornaia. Il secondo tirò e la pietra arrivò alla casa di una tessitrice. Al più piccino la pietra cascò in un fosso.
Appena tirato ognuno correva a portare l'anello alla fidanzata.
Il più grande trovò una giovinotta bella soffice come una focaccia, il mezzano una pallidina, fina come un filo, e il più piccino, guarda guarda in quel fosso, non ci trovò che una rana.
Tornarono dal Re a dire delle loro fidanzate.
“Ora - disse il Re - chi ha la sposa migliore erediterà il regno. Facciamo le prove" e diede a ognuno della canapa perché gliela riportassero di lì a tre giorni filata dalle fidanzate, per vedere chi filava meglio.
I figli andarono delle fidanzate e si raccomandarono che filassero a puntino; e il più piccolo tutto mortificato, con quella canapa in mano, se ne andò sul ciglio del fosso e si mise a chiamare: 

- Rana, rana!
- Chi mi chiama?
-L'amor tuo che poco t'ama.
- Se non m'ama , m'amerà quando bella mi vedrà.
E la rana salto fuori dall'acqua su una foglia.
Il figlio del Re le diede la canapa e disse che sarebbe ripassato a prenderla filata dopo tre giorni.
Dopo tre giorni i fratelli maggiori corsero tutti ansiosi dalla fornaia e dalla tessitrice a ritirare la canapa.
La fornaia aveva fatto un bel lavoro, ma la tessitrice - era il suo mestiere - l'aveva filata che pareva seta. E il più piccino? Andò al fosso: 

- Rana, rana!
- Chi mi chiama?
- L'amor tuo che poco t'ama.
- Se non m'ama, m'amerà quando bella mi vedrà.
Saltò su una foglia e aveva in bocca una noce.
Lui si vergognava un po' di andare dal padre con una noce mentre i fratelli avevano portato la canapa filata; ma si fecero coraggio e andò.
Il Re che aveva già guardato per dritto e per traverso il lavoro della fornaia e della tessitrice, aperse la noce del più piccino, e intanto i fratelli sghignazzavano. 

Aperta la noce ne venne fuori una tela così fina che pareva tela di ragno,
e tira tira, spiega spiega, non finiva mai , e tutta la sala del trono ne era invasa.
"Ma questa tela non finisce mai!" disse il Re, e appena dette queste parole la tela finì.
Il padre, a quest'idea che una rana diventasse regina, non voleva rassegnarsi.
Erano nati tre cuccioli alla sua cagna da caccia preferita, e li diede ai tre figli: "Portateli alle vostre fidanzate e tornerete a prenderli tra un mese: chi l'avrà allevato meglio sarà regina". 

Dopo un mese si vide che il cane della fornaia era diventato un molosso grande e grosso, perché il pane non gli era mancato; quella della tessitrice, tenuto più a stecchetto, era venuto un famelico mastino. Il più piccino arrivò con una cassettina, il Re aperse la cassettina e ne uscì un barboncino infiocchettato, pettinato, profumato, che stava ritto sulle zampe di dietro e sapeva fare gli esercizi militari e far di conto.
E il Re disse: "Non c'è dubbio; sarà re mio figlio minore e la rana sarà regina".
Furono stabilite le nozze, tutti e tre i fratelli lo stesso giorno.
I fratelli maggiori andarono a prendere le spose con carrozze infiorate tirate da quattro cavalli, e le spose salirono tutte cariche di piume e di gioielli.
Il più piccino andò al fosso, e la rana l'aspettava in una carrozza fatta d'una  foglia di fico tirata da quattro lumache. 

Presero ad andare: lui andava avanti, e le lumache lo seguivano tirando la foglia con la rana. Ogni tanto si fermava ad aspettare, e una volta si addormentò.
Quando si svegliò, gli s'era fermata davanti una carrozza d'oro, imbottita di velluto, con due cavalli bianchi e dentro c'era una ragazza bella come il sole con un abito verde smeraldo. 

"Chi siete?" disse il figlio minore.
"Sono la rana", e siccome lui non ci voleva credere, la ragazza aperse uno scrigno dove c'era la foglia di fico, la pelle della rana e quattro gusci di lumaca.
"Ero una Principessa trasformata in rana, solo se un figlio di Re acconsentiva a sposarmi senza sapere che ero bella avrei ripreso la forma umana."
Il Re fu tutto contento e ai figli maggiori che si rodevano d'invidia disse che chi non era neanche capace di scegliere la moglie non meritava la Corona.
Re e regina diventarono il più piccino e la sua sposa.
(Italo Calvino)

Excerpts from 'Ethno treasure hunt – Book of traditions”, published by Instituto comprensivo di Santa Teresa di Riva (Me), Italy, coordinated by Rosa Crupi, Linda Cigala, Domenica Crupi, Antonina Morabito, Graphic designer Arch. Tania Consalvo, with the collaboration of Georgi Ivanov, Bulgaria, Domenica Crupi, Italy, Rima Stongvillene, Lithuania, Joanna Wilczynska, Poland, Daniela Buda, Romania, Ozgur Boyaci, Turkey, 2011.

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